domingo, outubro 21, 2007

Quello che dell’amore resta

Molto era in quell’alba, in quell’albergo, nella carta
che mostrava l’acqua dura del muro e del soffitto.
Tutto, forse il senso del mondo
era nel singhiozzo di lei
con la nuca che batteva contro il letto
e nel gesto di lui
che le avvolgeva i seni nel lenzuolo.

Fuori cresceva il giorno
innaturale, come lo stelo di ferro della lampada
scosso a lungo con ira
quando il corpo dell’altro era più solo.


Antonella Anedda

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